mercoledì 23 aprile 2014

Schiena , Bacino e Corsa :la loro importanza e attenzione a non sottovalutare i dolori !

http://astrambientesport.blogspot.it/p/blog-page.html

Leggendo la rivista  Correre di qualche edizione passata mi sono soffermata su un articolo di Luca De Ponti , Focus su Schiena e Bacino e per far conoscere in maniera significativa l'importanza della schiena nella corsa intendo riportare i punti salienti dell'articolo . La nostra schiena gioca un ruolo molto importante nella meccanica della corsa spesso non le si da l'importanza necessaria nella preparazione atletica eseguendo male degli esercizi o non potenziandola  incorrendo in brutti infortuni.




L'IMPORTANZA DELLA SCHIENA E DEL BACINO NELLA CORSA

Nella corsa non dobbiamo dimenticare i movimenti che avvengono a livello della schiena che ,anche se non evidenti ,costituiscono una parte importante del bagaglio motorio.
Nelle fasi della corsa abbiamo un momento in cui il piede colpisce il suolo e nel momento in cui avviene la trasformazione dell'energia cinetica ,data dalla corsa, in potenziale ovvero nella fase di riequilibro del peso corporeo per poi passare alla sua proiezione in avanti ,si instaura un meccanismo di adattamento posturale .
Nel momento in cui il peso deve essere sostenuto dall'arto di appoggio si azionano delle contrazioni muscolari a limitare gli effetti torsionali sul piano orizzontale.


Quindi la schiena rappresenta una struttura indispensabile nella corsa e le sue fisiologiche curve (lordosi lombare e cervicale ,cifosi dorsale) rappresentano un elemento di duttilità dinamica ovvero ammortizzano gli urti derivanti dalla corsa nel momento dell'impatto col terreno.

Quindi per assolvere questo ruolo ,oltre che una solida muscolatura , sono necessari mobilità ed equilibrio tra le varie componenti in gioco.

Tra queste il bacino con le articolazioni sacro-iliache posteriormente e la sfinsi pubica anteriormente ,gioca un ruolo di compenso torsionale importante e risulta essere l'elemento cardine della forza degli arti inferiori .

IL RAPPORTO CON GLI ARTI INFERIORI

L'equilibrio parte dalle spinte fornite dai due piedi , esse dovranno essere di pari entità quindi squilibri legati al tipo di appoggio possono generare squilibri di carattere posturale.
Vi possono essere situazioni di dismetria ,ovvero diverse lunghezze degli arti inferiori :la schiena agirà di conseguenza a compensare la disparità di lunghezza degli arti generando uno stress a livello delle articolazioni sacro-iliache creandosi nel tempo sofferenze di queste articolazioni con ripercussioni negative sul nervo sciatico .
Da qui alcune forme note di pubalgia frequenti nei podisti.

Soluzioni:

Studio della colonna in carico a mezzo di teleradiogrammi .
Un opportuno compenso con spessori posizionati all'interno della calzatura o ortesi plantari di compenso .

RADICI NERVOSE E MUSCOLI

La delicatezza della schiena è dovuta alle strutture nervose che contiene : proprio dalle vertebre escono le radici deputate all'innervazione della muscolatura che consente il movimento..
Quando esistono elementi che possono creare compressione su tali radici per cause meccaniche o posturali ,la reazione infiammatoria non si fa attendere molto, mentre la remissione della stessa può comportare tempi lunghi.

ERNIE E NON SOLO


L'ernia  del disco è il debordamento o addirittura l'espulsione dalla sua sede naturale ,del nucleo polposo di un disco invertebrale.L'ernia può non dare segno di se ,ma quando invece esercita una compressione su una radice nervosa innesca un processo doloroso che spesso impedisce anche di camminare.
Quando la pressione dell'ernia sul sacco durale è costante e importante ,le radici nervose possono entrare in sofferenza e subire alterazioni al punto da avere riscontri negativi sulla trasmissione dell'impulso motorio :il muscolo può essere nelle condizioni di non contrarsi secondo la volontà dell'atleta.
Prima di arrivare a questa situazione è bene sottoporsi a un'operazione per asportare l'ernia..
La terapia chirurgica è quindi da riservare a quei casi nei quali l'ernia può danneggiare le strutture nervose; è altrettanto vero che vi sono atleti con ernia del disco senza particolari sintomatologie associate.
Di solito di queste ernie ci si accorge solo quando in seguito a uno sforzo compare un dolore improvviso.
Al contrario di quanto si sente dire ,le ernie discali non rientrano spontaneamente nella loro sede ma dopo una fase dolorosa possono  convivere con le strutture circostanti sclerotizzandosi e non dando segno di se. Dopo interventi di ernia del disco è possibile tornare alla corsa senza particolari problemi.

Per prevenire in parte le sollecitazioni discali  può essere molto utile la pratica dell'inversione di gravità ,da eseguire esclusivamente con le adeguate attrezzature e con le dovute cautele. Qualche minuto due tre volte alla settimana favorisce la decompressione dei dischi con una trazione direttamente proporzionale al peso del corpo.



Nessun commento:

Posta un commento