mercoledì 19 marzo 2014

Libri : Doping il cancro dello Sport di Matteo Simone



Le domande del pubblico alla presentazione del libro “Psicologia dello sport e non solo”
Matteo SIMONE (Psicologo, Psicoterapeuta)



La moderatrice dell’incontro dott.ssa Patrizia ZITI, esperta in psicologia dello sport e del benessere, così ha esordito descrivendo il libro e l’autore:
“La prima impressione che si ha quando si inizia a leggere il libro è quella di una sensibilità ed un rispetto verso l’individuo/“atleta”.

L’incontro con l’Altro/Atleta avviene all’interno di uno spazio relazionale caratterizzato dall’empatia e dalla fiducia reciproca che viene ad instaurarsi tra psicologo ed atleta che permette di gettare le basi per un lavoro di autoconsapevolezza, riconoscimento delle emozioni e delle difficoltà che può ostacolare la performance dell’atleta.
Scorrendo le pagine, la lettura offre un valido supporto informativo per gli atleti che per gli allenatori, in quanto gli argomenti trattati vengono affrontati da entrambi le posizioni, nonché spunti di psicofisiologia.
Il dott. Simone descrive l’approccio e gli strumenti utilizzati nella pratica con gli atleti ma che sono confinati esclusivamente alla psicologia dello sport ma applicati in ambiti diversi come il lavoro e l’arte, perché il benessere deve essere rivolto alla persona nella sua interezza e non in solo ambito prescelto, da qui ci riallacciamo al titolo di Psicologia dello sport e non solo…. “
Il prof. Aureliano Pacciolla psicoterapeuta che ha scritto il suo 15esimo libro "Scuola di Calcio e 
scuola di vita", ha evidenziato l’importanza della figura dello psicologo dello sport come facilitatore della 
comunicazione sopratttutto tra ragazzi ed allenatori ma anche tra genitori ed allenaotri; inltre ha sottolineato
 l’importanza dello sport per i ragazzi come occasione di divertimento ma anche come apprendimento di regole.
 
La dott.ssa Simona Iacoella, psicoterapeuta e docente dell'Istituto Gestalt Firenze, ha evidenziato alcune 
parole del libro quali l’incontro, la presenza, il contatto, l’esperienza, parole che l’accomunano nel suo lavoro
 psicoterapico soprattutto con adolescenti con condotte a rischio. Ha espresso la sua approvazione per le 
diverse domande rivolte ai lettori pre esempio a pag. 60: “Visualizza i tuoi gesti, le tue difficoltà, i momenti 
im­portanti, critici, e prova a vedere com’è, che effetto ti fa, puoi sentirti soddisfatto? Puoi correre ai ripari in
 qual­che modo? Puoi correggere il tiro? Fatti un film del tuo prossimo futuro, come sarà la tua vita in
 preparazione della tua meta? Quali sono le tue risorse? Quali tue ca­ratteristiche devi o puoi potenziare, 
migliorare? Prova a visualizzare di cambiare qualcosa, di correre un piccolo rischio nel fare qualcosa di 
diverso, vedi che effetto ti fa, quali sono le tue sensazioni e poi prova nella realtà.” (1)
Inoltre in qualità di madre di una ragazza ed un ragazzo che praticano atletica ha sottolineato l’importanza della
 serenità da parte dei genitori nel seguire le gare dei propri figli e del non pretendano che diventano campioncini
 subito ed a tutti costi,
Il dott. Giammario Mascolo, psicologo e psicoterapeuta, ha evidenziato l’importanza di cercare le risorse in se stessi e negli altri e si è soffermato sull’incontro con l’altro, del lasciarsi sorprendere dall’altro, della disposnibilità ad incontrare l’altro con empatia come descritto nel paragrafo del libro “Le abilità sportive del disabile” dove scrivo: “Un modo per avvicinarsi al mondo dell’altro disabile può essere il provare a fare l’accompagnatore sportivo di un disabile, sarebbe un modo per sperimentare l’abilità a stare con l’altro, a fare con l’altro, a dare all’altro.
Il pubblico presente alla presentazione del libro ha partecipato attivamente facendo inizialmente domande generiche inerenti la psicologia dello sport e poi, approfittando della presenza di diversi psicologi intervenuti, hanno esposto proprie problematiche in ambito sportivo, portando a casa alcune delle risposte e delle modalità per provare a risolvere le proprie difficoltà o comunque sperimentare diverse modalità per affrontarle.
Per esempio un adulto che pratica Capoeira ha chiesto come fare ad una età non più giovanile a praticare uno sport che comporta degli esercizi atletici abbastanza difficili. Un tennista ha esposto la sua difficoltà a sconfiggere un suo avversario, ogni volta che lo incontra ne esce sconfitto. Un maratoneta ha evidenziato la difficoltà a rivolgersi ad uno psicologo dello sport, una figura ancora poco conosciuta.
Diverse e utili sono state le risposte che hanno ricevuto, per esempio l’importanza nel crederci di riuscire nel fare qualcosa, dal semplice o complesso gesto sportivo al vincere un incontro di tennis, l’inportanza nel trovare in se stessi le risorse per riuscire in qualcosa per esempio l’individuare nel passato un esperienza, un evento in cui si ha sperimentato il successo, ci si è sentiti in grado di fare qualcosa bene, e quindi il ricordo di una esperienza di successo permette un aumento dell’autoefficacia.
Inoltre è emerso l’importanza di fare le cose, di apprendere una disciplina sportiva, soprattutto in età avanzata, con gradualità, a piccoli passi, senza pretese di imparare tutto alla prima lezione.
Il dott. Giammario Mascolo ha risposto spiegando la tecnica del modelling, un esempio è l’osservare bene cosa fa di meglio l’avversario e cercare di imitarlo e di potenziare quell’aspetto in modo da essere più competitivi, di riuscire ad essere all’altezza, di provare a superare l’avversario.
In conclusione la dott.ssa Michela Adami ha presentato il “programma di assistenza sportiva ed alimentare”, un progetto di mental coach rivolto a ragazzi, studenti ed adulti mirato ad aiutare le persone a rispettare un programma alimentare perché succede che le persone senza un aiuto di una persona qualificata e competente non riesce a rispettare dei programmi di dieta alimentare o di esercizio fisico per ridurre il proprio peso. Nel programma di tutorato vengono pianificati gli obiettivi e focalizzati i risultati da raggiungere, si organizza un piano d’azione, cioè un programma fattibile di comportamenti da seguire, vengono controllati periodicamente i risultati per verificare i miglioramenti ed apportare eventuali modifiche.
Ringrazio la libreria che ci ha ospitato e che ha permesso questa occasione di incontro e confronto, ringrazio il pubblico interventuo e gli amici relatori che hanno collaborato alla riuscita dell’evento.

(1)               Simone M.: Psicologia dello sport e non solo, Aracne, Roma, 2011.

Matteo SIMONE (Psicologo, Psicoterapeuta)
3804337230 21163@tiscali.it

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