Le domande del pubblico alla presentazione del libro “Psicologia
dello sport e non solo”
Matteo
SIMONE (Psicologo, Psicoterapeuta)
La moderatrice dell’incontro dott.ssa Patrizia ZITI, esperta in psicologia dello sport e del benessere, così
ha esordito descrivendo il libro e l’autore:
“La prima impressione che si ha quando
si inizia a leggere il libro è quella di una sensibilità ed un rispetto verso
l’individuo/“atleta”.
L’incontro con l’Altro/Atleta avviene
all’interno di uno spazio relazionale caratterizzato dall’empatia e dalla
fiducia reciproca che viene ad instaurarsi tra psicologo ed atleta che permette
di gettare le basi per un lavoro di autoconsapevolezza, riconoscimento delle
emozioni e delle difficoltà che può ostacolare la performance dell’atleta.
Scorrendo le pagine, la lettura offre un
valido supporto informativo per gli atleti che per gli allenatori, in quanto
gli argomenti trattati vengono affrontati da entrambi le posizioni, nonché
spunti di psicofisiologia.
Il dott. Simone descrive l’approccio e
gli strumenti utilizzati nella pratica con gli atleti ma che sono confinati
esclusivamente alla psicologia dello sport ma applicati in ambiti diversi come
il lavoro e l’arte, perché il benessere deve essere rivolto alla persona nella
sua interezza e non in solo ambito prescelto, da qui ci riallacciamo al titolo
di Psicologia dello sport e non solo….
“
Il prof. Aureliano Pacciolla psicoterapeuta che ha scritto il suo 15esimo libro "Scuola di Calcio e
scuola di vita", ha evidenziato l’importanza della figura dello psicologo dello sport come facilitatore della
comunicazione sopratttutto tra ragazzi ed allenatori ma anche tra genitori ed allenaotri; inltre ha sottolineato
l’importanza dello sport per i ragazzi come occasione di divertimento ma anche come apprendimento di regole.
La dott.ssa Simona Iacoella, psicoterapeuta e docente dell'Istituto Gestalt Firenze, ha evidenziato alcune
parole del libro quali l’incontro, la presenza, il contatto, l’esperienza, parole che l’accomunano nel suo lavoro
psicoterapico soprattutto con adolescenti con condotte a rischio. Ha espresso la sua approvazione per le
diverse domande rivolte ai lettori pre esempio a pag. 60: “Visualizza i tuoi gesti, le tue difficoltà, i momenti
importanti, critici, e prova a vedere com’è, che effetto ti fa, puoi sentirti soddisfatto? Puoi correre ai ripari in
qualche modo? Puoi correggere il tiro? Fatti un film del tuo prossimo futuro, come sarà la tua vita in
preparazione della tua meta? Quali sono le tue risorse? Quali tue caratteristiche devi o puoi potenziare,
migliorare? Prova a visualizzare di cambiare qualcosa, di correre un piccolo rischio nel fare qualcosa di
diverso, vedi che effetto ti fa, quali sono le tue sensazioni e poi prova nella realtà.” (1)
Inoltre in qualità di madre di una ragazza ed un ragazzo che praticano atletica ha sottolineato l’importanza della
serenità da parte dei genitori nel seguire le gare dei propri figli e del non pretendano che diventano campioncini
subito ed a tutti costi,
Il dott. Giammario Mascolo, psicologo e psicoterapeuta, ha evidenziato
l’importanza di cercare le risorse in se stessi e negli altri e si è soffermato
sull’incontro con l’altro, del lasciarsi sorprendere dall’altro, della disposnibilità
ad incontrare l’altro con empatia come descritto nel paragrafo del libro “Le abilità sportive del
disabile” dove scrivo: “Un modo per
avvicinarsi al mondo dell’altro disabile può essere il provare a fare
l’accompagnatore sportivo di un disabile, sarebbe un modo per sperimentare
l’abilità a stare con l’altro, a fare con l’altro, a dare all’altro.”
Il pubblico presente alla presentazione
del libro ha partecipato attivamente facendo inizialmente domande generiche inerenti la psicologia dello sport e poi,
approfittando della presenza di diversi psicologi intervenuti, hanno esposto
proprie problematiche in ambito sportivo, portando a casa alcune delle risposte
e delle modalità per provare a risolvere le proprie difficoltà o comunque
sperimentare diverse modalità per affrontarle.
Per esempio un adulto che pratica Capoeira
ha chiesto come fare ad una età non più giovanile a praticare uno sport che
comporta degli esercizi atletici abbastanza difficili. Un tennista ha esposto
la sua difficoltà a sconfiggere un suo avversario, ogni volta che lo incontra
ne esce sconfitto. Un maratoneta ha evidenziato la difficoltà a rivolgersi ad
uno psicologo dello sport, una figura ancora poco conosciuta.
Diverse e utili sono state le risposte
che hanno ricevuto, per esempio l’importanza nel crederci di riuscire nel fare
qualcosa, dal semplice o complesso gesto sportivo al vincere un incontro di
tennis, l’inportanza nel trovare in se stessi le risorse per riuscire in
qualcosa per esempio l’individuare nel passato un esperienza, un evento in cui
si ha sperimentato il successo, ci si è sentiti in grado di fare qualcosa bene,
e quindi il ricordo di una esperienza di successo permette un aumento
dell’autoefficacia.
Inoltre è emerso l’importanza di fare le
cose, di apprendere una disciplina sportiva, soprattutto in età avanzata, con
gradualità, a piccoli passi, senza pretese di imparare tutto alla prima
lezione.
Il dott. Giammario Mascolo ha risposto spiegando la tecnica del modelling,
un esempio è l’osservare bene cosa fa di meglio l’avversario e cercare di
imitarlo e di potenziare quell’aspetto in modo da essere più competitivi, di
riuscire ad essere all’altezza, di provare a superare l’avversario.
In
conclusione la dott.ssa Michela Adami
ha presentato il “programma di assistenza
sportiva ed alimentare”, un progetto di mental coach rivolto a ragazzi,
studenti ed adulti mirato ad aiutare le persone a rispettare un programma
alimentare perché succede che le persone senza un aiuto di una persona
qualificata e competente non riesce a rispettare dei programmi di dieta
alimentare o di esercizio fisico per ridurre il proprio peso. Nel programma di tutorato vengono pianificati gli
obiettivi e focalizzati i risultati da raggiungere, si organizza un piano
d’azione, cioè un programma fattibile di comportamenti da seguire, vengono
controllati periodicamente i risultati per verificare i miglioramenti ed
apportare eventuali modifiche.
Ringrazio la libreria che ci ha ospitato
e che ha permesso questa occasione di incontro e confronto, ringrazio il
pubblico interventuo e gli amici relatori che hanno collaborato alla riuscita
dell’evento.
(1)
Simone M.: Psicologia dello sport e non solo,
Aracne, Roma, 2011.
Matteo SIMONE (Psicologo, Psicoterapeuta)
3804337230 21163@tiscali.it
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