Si
può superare ogni ostacolo e diventare campioni nello sport e nella vita
Psicologo, Psicoterapeuta
Nel
2012 e stato firmato un protocollo d’intesa tra il Comitato Italiano Paralimpico
ed il Corpo Militare della Forestale per portare presso le proprie fila
societarie i grandissimi atleti disabili che tanto hanno dato al nostro mondo
sportivo. La Forestale ha voluto dare il suo contribuito in questo senso,
arruolando tre paraciclisti straordinari: Giorgio Farroni, Paolo Vigano e
Fabrizio Macchi.
Giorgio
ha conquistato immediatamente uno splendido argento alle Paralimpiadi
londinesi, nella prova su strada Mixed T1-2, ricambiando in questo modo la fiducia
dei suoi superiori. Anche Paolo e entrato nella storia, gia ai Giochi di
Pechino 2008, non solo stabilendo il nuovo record mondiale nella sua gara, ma
anche vincendo un oro nella prova di inseguimento LC4. Fabrizio Macchi, invece,
celebre pistard e ciclista su strada, ha vinto tantissime medaglie: dal bronzo
ottenuto ad Atene 2004 nell’inseguimento, che ha portato in eredita alla
Forestale, ai due ori conquistati nei Mondiali su strada, nel 2009 a Bogogno e
nel 2010 a Baie-Comeau. (1)
In
un intervista su Sport di più magazinedi Gennaio/Febbraio 2013 è riportata
un’intervista a Fabrizio
Macchi, un atleta che all’età di 13 gli
viene diagnosticato un: osteosarcoma al ginocchio sinistro che gli causa
l’amputazione della gamba sinistra e, successivamente, l’asportazione del lobo
inferiore del polmone destro per via di una metastasi. Fabrizio, uscito
dall’ospedale, inizia ad impegnarsi seriamente con l’attività fisioterapica e
di riabilitazione, ma soprattutto si butta nello sport e in tutto ciò che può
aiutarlo a recuperare le forze.
Lo sport dove ha raccolto i maggiori
successi è il ciclismo: 27 titoli italiani, il record dell’ora disabili (38 km
574m), un bronzo alle Paralimpiadi di Atene nel 2004 nella gara ad inseguimento
su pista, 6 medaglie ai Campionati Europei (3 argento e 3 bronzo) e 11 medaglie
ai Mondiali (2 ori 5 argenti e 4 bronzi).
Fabrizio Macchi racconta come si
può superare ogni ostacolo e diventare campioni nello sport:
“Non esiste una vera e
propria ricetta per diventare campioni, ma esistono delle capacità che ognuno di
noi possiede che concorrono per diventare campioni, bisogna trovarle. Ecco
questo è il segreto: trovare dentro di noi la giusta strada, le giuste
motivazioni per perseguire un obiettivo che ci porti ad essere campioni nella
nostra vita. Nel mio caso la malattia ha avuto un ruolo fondamentale per
trovare in me le motivazioni per riemergere e trovare la strada per costruirmi
una seconda vita. Le doti sportive non te le regala nessuno. La mente poi fa la
differenza. La mente la puoi allenare lavorando con tenacia e voglia di
arrivare sempre più lontano, mettendosi
in discussione per migliorare ogni nano secondo. La forza dell’uomo sta proprio
lì nel perseverare l’obiettivo fino in fondo. Le cose che rendono importanti la
nostra vita sono amore, rispetto e dedizione, cosi si riesce ad essere
orgogliosi di noi stessi realizzando i propri sogni”. (2)
Sergio Mazzei, Direttore dell’Istituto Gestalt e Body Work di Cagliari,
spiega cosa significa essere campioni nella prefazione al mio libro “O.R.A.:
Obiettivi, risorse, autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere obiettivi
nella vita e nello sport”: “A mio avviso, l’essere campioni non significa
necessariamente ed esclusivamente primeggiare nelle pratiche sportive ma
soprattutto riuscire a realizzare ciò che serve attraverso un processo irto di
difficoltà. E’ un campione l’alcolista che attraversa il suo percorso dei 12
passi così come il tossicodipendente che esce dalla sua dipendenza, così come
il padre di famiglia che riesce attraverso grandi sacrifici a provvedere ai
bisogni dei suoi cari. E’ un campione lo studente che supera gli esami del suo
corso di studi o il timido e imbranato ragazzo che riesce a dichiararsi alla
ragazza sognata nonostante la paura del rifiuto. Altrettanto è un campione
colui che perseverando attraversa tutti gli ostacoli che si presentano nel suo
cammino verso la realizzazione dei suoi obiettivi. Anche dal punto di vista
della pratica psicoterapeutica è un campione il paziente che ha il coraggio di
osservare se stesso e la propria vita e che impara a usare propria
consapevolezza. In fondo il campione è colui che spinto dalla propria
autoregolazione organismica, che è la funzione che permette agli esseri viventi
di raggiungere la salute e la libertà, è capace di assecondarla e favorirla
tollerando sofferenza e frustrazione allo scopo di realizzare il proprio
obiettivo: esprimere se stesso.” (3)
(1) Idea Sport, Notiziario della CONFOSPORT ITALIA, Anno VII - n. 06 - Giugno
2014, p. 11.
(2) Zanon M., in Sport di più
magazine, Anno 5 - N. 21 Gennaio/Febbraio 2013, pp. 60-61.
(3) Simone M., O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia.
Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport.
Aras, Fano, 2013, pp. 18-19.
Psicologo
clinico e dello sport, Psicoterapeuta
Specialista
in traumi, dipendenze e performance
380-4337230
- 21163@tiscali.it
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